sabato 13 novembre 2010

Le catacombe paleocristiane

Le catacombe paleocristiane - che non sono luoghi di culto ne, tanto meno, nascondigli per i primi cristiani  sono, invece, necropoli     sotterane                                                                                                               
 realizzate in base a ben precise norme progettuali
A Palermo, tra i complessi catacombali veri e propri, vanno annoverate la catacomba paleocristiana di Porta D'Ossuna e quella non meno importante, anche per l'anomala tipologia, di San Michele che si sviluppa presso il complesso gesuitico di Casa Professa al di sotto della Chiesa medievale di S. Maria della Grotta, oggi inglobata nella 600esca Chiesa di S. Michele.
A questi vanno aggiunti altri complessi ipogeici minori, attualmente non accessibili.       
Sono vere e proprie opere architettoniche costruite scavando opportunamente il banco di calcarenite giallastra su cui si sviluppa la città di Palermo e non di grotte o cunicoli atte ad evocare, più o meno romanticamente, la nostra fantasia. Sono opere dell'uomo e, come tali, testimonianze della sua cultura e della sua progettualità.
Tra i complessi ipogei  catacombali paleocristiani il più vasto è quello di Porta d'Ossuna, denominato così dal nome del viceré Pietro Giron, duca di d'Ossuna, che la fece aprire nel 1613.
Questa catacomba è stata scavata nel banco roccioso che limita a NO la depressione naturale del Papireto, uno dei due fiumi, insieme al Kemonìa, che delimitavano l'area urbana dell'antica Panormo e fu tagliata, in epoca storica, per la costruzione dei bastioni 500eschi lungo il corso Alberto Amedeo.
Lungo i corridoi sono numerosi arcosoli polìsomi ed alcuni interessanti cubìcoli a tricora.

Gli arcosoli, che in questa catacomba sono polisomi (cioè, con molte tombe) sono le tipiche sepolture incassate in nicchie con apertura ad arco. Ampiamente documentati, sono caratterizzati dalla disposizione delle tombe a gradini verso il fondo.
I cubicoli (dal latino cubiculum che vuoi dire camera da letto) sono, invece, vere e proprie camere sepolcrali a pianta quadrangolare detti a tricora, dato che lungo le pareti si aprono tre arcosoli. Sulle pareti, sia dei corridoi che dei cubicoli, sono tagliati numerosi loculi ed alcuni incavi di piccole dimensioni. I primi erano destinati a contenere i corpi dei defunti (adulti o bambini) mentre gli altri erano utilizzati, probabilmente, come appoggi per lucerne od offerte. Segni distintivi della Catacomba di Porta d'Ossuna sono l'organica distribuzione degli spazi, l'ampiezza degli ambulacri e la monumentalità dei cubicoli caratteristiche, queste, comuni ai cimiteri ipo-geici dell'Italia meridionale ed insulare.

Non è valutabile, allo stato attuale, l'entità delle decorazioni o la quantità dì scritte dipinte poiché le pareti, fortemente degradate, sono state imbiancate quando il monumento venne utilizzato come Ricovero durante l'ultima guerra (1940-45). Si conservano, tuttavia, poche ma inequivocabili tracce della loro esistenza.
 il castello della Zisa

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