Cronaca d’epoca: La strana morte del viceré
Francesco D'Aquino Principe di Caramanico
- Quello che la storia politica ci racconta non è tanto lontano dall’odierna
attualità benché evolvendosi con i secoli il malcontento è arrivato fino ai
giorni nostri, continuando così la sua opera, piena di promesse, Fatta
comunque di speranze;.. Infatti chi di speranza vive disperato muore.
Promoveatur ut amoveatur "Che sia promosso per poterlo rimuovere".Così per ordine del Re Ferdinando IV di Napoli e terzo di Sicilia in seguito divenuto Ferdinando I delle due Sicilie, arriva a Palermo verso la fine del XVI secolo il nuovo viceré, Capitan generale Francesco D’Aquino Principe di Caramanico. Un suo ritratto e esposto nella sala dei viceré nel palazzo Reale a Palermo, Il nuovo Viceré in qualità di Politico innovatore e con idee di tipo illuministico, attùo un governo antibaronale, ed anche anticlericale, ricordiamo che il parlamento Siciliano e tra i più antichi nel mondo risale infatti al 1130. Abolì nel 1788 le “angherie”, cioè le prestazioni obbligatorie e gratuite dovute al feudatario, nel 1789 decretò l’abolizione della servitù della gleba nelle campagne, deliberò anche la riduzione a quattro seggi su 12 la partecipazione dei nobili nella “Deputazione del regno”, cioè nel governo dell’isola; Ma come un viceré si potesse permettere di ridurre così il potere dei nobili?;
certo le cronache di allora vollero subito celare l’accaduto dietro una morte dubbiosa che così viene descritta, l’8 gennaio 1795 il principe di Caramanico mentre si trovava nella ”casina della Principessa Maria Cristina Gaetani Lucchesi del Cassero” nella contrada delle terre Rosse, (l’odierna villa Trabia) fu assalito improvvisamente da una violenta convulsione che sull’ ore 11 del giorno 9” seguente gli tolse la vita; senza che avesse potuto ricevere il Santo Viatico né l’estrema Unzione. Per tutta la notte il Principe innovatore, si dice non avesse avuto alcuna assistenza medica. E così nel popolino circolava la voce che fosse stato ucciso su mandato del giovane Ministro della Marina del regno delle due Sicilie Ferdinando Acton, discendente da una nobile famiglia Inglese aspirante Viceré, per altro favorito della regina Maria Carolina d‘Asburgo moglie di Ferdinando I. Certo, che le dicerie del popolo sono davvero cattive, pensare che un Viceré arrivato a Palermo per portare delle innovazioni al sistema Politico e non solo, possa essere eliminato per mano addirittura di un Ministro... Ma questa è un’altra storia.. Omaggio a Carlo Alberto Dalla Chiesa
di La Placa A.
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